Il tema del trasporto pubblico ha diviso negli ultimi anni i militari di tutta la penisola, con personale che viaggia gratis in alcune regioni ed altro costretto a pagare l’abbonamento, ed altri ancora che non possono usufruire di alcun vantaggio perché risiedono in una regione, ma lavorano in un’altra regione limitrofa. Con un articolo dedicato la proposta di Legge che vi chiediamo di sottoscrivere si propone di garantire al personale militare delle Forze Armate che utilizza abitualmente i mezzi di trasporto pubblico e che viaggia vestendo l’uniforme, lo status di “Agente di Pubblica Sicurezza”. Tale necessità trae origine dal fatto che attualmente il tema della sicurezza a bordo dei mezzi pubblici locali è affrontato in maniera frammentaria e varia di regione in regione dato che non viene analizzato sotto la prospettiva della difesa della Nazione, compito di competenza esclusiva dello Stato, ma sotto la prospettiva del trasporto pubblico locale. Tale interpretazione deriva dal fatto che a norma del comma 3 dell’art. 117 Cost. il tema del trasporto pubblico locale (Tpl) rientra nell’ambito delle competenze residuali delle regioni. Il comma 3 dell’art. 117 della Costituzione fa, infatti, esplicito riferimento solo alle grandi reti di trasporto e di navigazione. Non essendoci altri riferimenti al trasporto pubblico locale, ciò comporta che tale materia ricada nell’ambito delle competenze residuali regionali. Tuttavia, le convenzioni regionali attualmente in essere tra alcune società che si occupano di trasporto pubblico locale e l’Amministrazione Difesa, e che mirano a garantire una maggiore sicurezza a bordo dei mezzi di trasporto pubblico locale per il tramite dell’ausilio del personale militare delle Forze armate che viaggia in divisa, a cui viene riconosciuto l’abbonamento gratuito, lasciano chiaramente intendere che il tema debba essere analizzato sotto la lente d’ingrandimento del sistema di sicurezza della Nazione, che si sviluppa anche attraverso un’adeguata cornice di sicurezza a bordo dei mezzi di trasporto pubblico. Diretta conseguenza di ciò, è che a tale personale che concorre anche fuori dal servizio alla difesa della Nazione, e che lo fa in maniera totalmente gratuita, debbano essere riconosciute delle tutele giuridiche, prima tra tutte le scriminanti di cui agli artt. 51 e ss. del codice penale in caso di intervento per il ristabilimento dell’ordine pubblico. Tali tutele troverebbero applicazione automatica laddove il personale in parola fosse investito della qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza a norma dell’art. 43 del Regio Decreto 31 agosto 1907, n. 690. Ovviamente, corollario di siffatto intervento normativo è che andrebbe quindi adeguato il contenuto normativo dell’articolo 732 del D.P.R. 15 marzo 2010, n.90 e andrebbero inseriti specifici periodi d’indottrinamento sulle attribuzioni della qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza nei programmi addestrativi di base delle carriere iniziali delle Forze armate e nei percorsi di formazione continua del personale militare delle Forze armate. Tale intervento normativo permetterebbe in definitiva di raggiungere i seguenti obiettivi:

1) attuazione di un sistema di sicurezza dello Stato capillare e continuo su obiettivi sensibili quali possono essere per l’appunto le aree ove insistono i mezzi di trasporto pubblico locale e i loro HUB di smistamento;

2) diminuzione della spesa pubblica per il finanziamento di operazioni di homeland security a cui contribuisce attualmente un elevato numero di personale militare delle Forze armate, che nel caso di attuazione di siffatto provvedimento normativo ridurrebbe certamente la situazione emergenziale di sicurezza periferica, la cui soluzione investe attualmente gli organi prefettizi a livello territoriale;

3) regolarizzazione di trattamento e incentivo all’utilizzo del trasporto pubblico locale nei confronti del personale militare delle Forze Armate con diretta conseguenza sull’inquinamento e sul miglioramento della qualità dell’aria, derivante dal minor utilizzo dei mezzi di trasporto propri;

4) maggiori risorse destinate al raggiungimento degli altri fini istituzionali delle Forze Armate;

5) garanzia di una formazione continua in materia di pubblica sicurezza nei confronti di tutto il personale militare delle Forze armate.

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