Oggi vi raccontiamo una storia che non tutti conoscono, ma che purtroppo per alcuni non è una bella fiaba ma un brutto incubo…. Questa storia, come per la più classiche delle favole, inizia con c’era una volta, ma i protagonisti non sono principi e principesse, bensì militari e familiari disabili, ed il loro diritto (dei disabili) ad essere assistiti. E già, perché ancora una volta ci si scontra con la dicotomia che colpisce la specificità dell’essere militare allorquando si tratta di dover assistere un familiare in condizioni di disabilità, e quindi ci si azzarda a chiedere un trasferimento temporaneo per effetto dell’estensione dei benefici della Legge 104/92…per tale trasferimento, c’era una volta, un diritto, sancito da una Legge che prevedeva per l’appunto lo spostamento del centro di interessi lavorativi di chi assisteva il disabile nei pressi del domicilio di quest’ultimo…giunse poi un giorno ove questo diritto fu concesso solo ove possibile, e pertanto diventò un interesse legittimo…
Ancora una volta dunque ci siamo chiesti: può un militare, per la specificità della propria professione, assistere un disabile? O deve necessariamente scegliere tra l’essere militare e assistere il disabile?
Secondo noi una soluzione esiste, e mira a tutelare il diritto (è bene ribadire che il diritto è del disabile di essere assistito, non di chi chiede di essere trasferito) senza che colui che lo richiede debba necessariamente scontrarsi con rigetti che all’unisono ci ricordano che non c’è la posizione organica per l’incarico ricoperto nella sede ove il disabile ha il domicilio, e di conseguenza con buona pace del diritto (del disabile) l’istanza è respinta e il disabile è abbandonato.
E seguendo questo ragionamento, ci rivolgiamo alle Istituzioni al fine di trovare una sintesi tra le due posizioni, garantendo il buon andamento delle Forze Armate, senza sminuire la tutela dei disabili…
E così, al comma 6 dell’art. 3 della nostra proposta leggerete quanto proponiamo per risolvere la questione, e precisamente suggeriamo che [cit.:] “Il personale militare delle FF.AA. che chiede di usufruire dei benefici di cui al comma 5 dell’art. 33 della Legge n.104/92 […] transita a domanda nei ruoli del personale civile della Difesa, o in una delle amministrazioni pubbliche di cui al comma 2, art. 1, D.Lgs. 165/2001 […] . Tale personale è trasferito anche in sovrannumero alla sede di lavoro più vicina al domicilio della persona o del minore da assistere e ha diritto alla conservazione del posto di lavoro nella F.A. di provenienza, in cui fa rientro al venir meno dei presupposti per la concessione dei benefici di cui all’art. 33 della Legge n. 104/92 […]”.
Tutto questo perché l’onore di servire la Patria in armi non porti mai più a dover scegliere tra l’amore per il proprio lavoro e quello per la propria famiglia, dal momento che le due, vestendo la divisa, si sovrappongono!
“Possano le tue scelte riflettere le tue speranze, non le tue paure” – Nelson Mandela
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1. Accedi al sito ufficiale da link.
2. Autenticati con SPID/CIE/CNS.
3. Dal menù a tendina scegli: Categoria—-occupazione e lavoro,
Tipologia—- Legge iniziativa popolare (art 71 Costituzione)
4. Clicca su cerca e seleziona l’iniziativa “Disposizioni per il riconoscimento della specificità militare”.
5. Sostieni l’iniziativa cliccando su “scopri di più”.
6. Conferma la tua firma cliccando prima su “sostieni iniziativa” e poi confermando la stessa: dopo aver firmato, riceverai una conferma dell’avvenuta partecipazione e potrai scaricare l’attestato di firma.
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