C’era una volta la Leva, dove ogni cosa, o quasi, andava come doveva andare…arrivammo poi alla professionalizzazione delle Forze Armate, con la “specificità” inneggiata in nome delle Leggi e dei Codici, onde evitare che il Soldato si confondesse col pubblico impiegato. Nel frattempo l’età media della truppa aumentava, il Volontario divenne Graduato, e gli furono date mansioni di Sottufficiale, il Sottufficiale si divise in ruolo Tecnico e Direttivo, e a quest’ultimo venne delegato il Comando e il Controllo…L’Ufficiale a sua volta divenne Dirigente, e a questi vennero dati altri compiti… e nel frattempo l’età avanzava…

E arrivò un giorno la migrazione degli incarichi, e i Graduati si trovarono a svolgere le mansioni dei Sergenti, i Sergenti quelle dei Marescialli, i Marescialli quelle degli Ufficiali inferiori, e gli Ufficiali inferiori quelle degli Ufficiali superiori

Provvedimenti di buon senso, non si può negare, tesi a valorizzare il personale, a sfruttare l’esperienza, a responsabilizzare: ma a quale costo?

Quale differenza di trattamento economico fu riconosciuta al Graduato che si ritrovò C.te di squadra? E quale al Maresciallo che divenne Capo sezione?

Sono queste domande che ci hanno portato ad aprire la nostra proposta di Legge con la richiesta di riconoscimento economico delle mansioni svolte…e anche questa volta non ci siamo inventati nulla: il provvedimento se adottato, mostrerebbe solo buon senso, lo stesso che riconosce già da anni quella differenza di trattamento economico ai pubblici impiegati che svolgono mansioni proprie della fascia retributiva superiore a quella di appartenenza.

Parliamo in questo caso dell’ art. 2 della proposta di Legge “Disposizioni per il riconoscimento della specificità militare” che vi chiediamo di sostenere. Il presente articolo trae ispirazione da una problematica che attanaglia il personale militare delle Forze armate inquadrato nelle categorie e nei ruoli di cui agli artt. 838, 839, 840 e 841 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n.66. Nello specifico, con l’accrescimento dell’età media del personale in parola, accompagnato da un ricambio generazionale impari, il personale delle Forze armate si trova spesso a raggiungere il grado apicale della categoria di appartenenza, e quindi a svolgere mansioni del ruolo o della categoria superiore. Se ciò da un lato corrisponde a una valorizzazione della risorsa umana, d’altro canto si assiste a un mancato riconoscimento in termini economici dello svolgimento di mansioni che, a norma degli articoli di cui sopra, spetterebbero a ruoli o a categorie superiori. Il comitato promotore quindi, con il presente articolo auspica un dialogo parlamentare che possa portare al pieno riconoscimento dell’operato svolto dal personale delle Forze armate, il quale può certamente avvenire a seguito della puntuale definizione delle mansioni che possano essere a questi assegnate.

Per rendere un uomo felice, riempi le sue mani di lavoro, il suo cuore di affetto, la sua mente con uno scopo, la sua memoria con conoscenze utili, il suo futuro di speranza, e il suo stomaco di cibo.
(Frederick E. Crane)

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